Il 21 aprile 2023 nel pomeriggio l’aggressione. Il 23 aprile intorno alla mezzanotte il decesso. La Società italiana di psichiatria: “Al dolore si aggiunge l’impotenza di non avere sicurezza nei nostri luoghi di lavoro”
Aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro. È quanto continua a chiedere Società Italiana di Psichiatria che, per ricordare Barbara Capovani uccisa un anno fa da un paziente all’esterno dell’ospedale in cui lavorava, oggi indosserà il lutto al braccio al lavoro.
Nonostante le fiaccolate con migliaia di psichiatri e operatori sanitari nelle più importanti piazze d’Italia, lettere, interviste e appelli alle Istituzioni e al Presidente della Repubblica, oggi- spiega la Sip- torniamo a parlare di violenza e della necessità di una maggiore tutela e sicurezza.
“Conoscevo Barbara Capovani, era un medico infaticabile e appassionato, non ricordo di averla mai vista senza sorriso. Gestiva ogni situazione in modo competente e rassicurante, trovando la soluzione migliore per tutti. È passato un anno dalla sua morte – spiega Liliana Dell’Osso, presidente eletto Sip –. Un anno in cui, a parte frasi di circostanza, il problema psichiatria in Italia e della sicurezza dei dipartimenti (e dei centri di salute mentale di conseguenza) è rimasto senza soluzioni reali. La violenza quotidiana cui sono sottoposti operatori, infermieri, psicologi e medici psichiatri ormai è diventata impossibile da quantificare”.
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