L’articolo uscito sul Corriere della Sera di Chiara Bidoli racconta un nuovo studio che ha «fotografato» il cervello dei ragazzi (età 9-17 anni) durante il lockdown. La loro corteccia cerebrale è risultata assottigliata a causa dei traumi, come è capitato per i veterani del Vietnam.
“Tutti gli studi epidemiologici evidenziano una maggiore suscettibilità del genere femminile al trauma psichico” racconta Liliana Dell’Osso, Presidente della Società Italiana di Psichiatria “Nonostante le donne per natura si espongano meno dei maschi ad eventi potenzialmente pericolosi, a parità di esposizione a fattori di stress, come è accaduto durante il lockdown, sviluppano più frequentemente il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) che è visibile, come riporta questo studio, nei fenomeni atrofici a carico del sistema nervoso centrale».
«Oltre allo stress correlato all’isolamento forzato, sono emersi, in soggetti predisposti, sintomi di panico e claustrofobia, causati dalla intolleranza alla solitudine, che sono risultati due volte più frequenti nel sesso femminile che in quello maschile. Nell’adolescenza il genere femminile è più esposto da un punto di vista biologico (ormonale) ed evoluzionistico. Il cervello nei giovani è caratterizzato dal neurosviluppo, ovvero dai fenomeni neurogenerativi, con l’avanzare dell’età prevalgono quelli neurodegenerativi che causano invecchiamento fisiologico (e talora sindromi demenziali e altre malattie degenerative). Stress, ansia, traumi, possono determinare fenomeni neurodegenerativi perché tutti i mediatori dello stress sono neurotossici, a partire dal cortisolo, l’ormone dello stress».
Link: Il cervello degli adolescenti «invecchiato» per i traumi del Covid | Corriere.it