COMUNICATO STAMPA
La nomina avviene a metà mandato del direttivo. Il prossimo congresso sarà a ottobre 2018
CAMBIO DELLA GUARDA NELLA PSICHIATRIA ITALIANA
BERNARDO CARPINIELLO NUOVO PRESIDENTE SIP
Lotta contro lo stigma, alleanza con l’ordine professionale dei giornalisti, avvio di indagini nazionali su operatori e medici, e su pazienti e famigliari che si trovano a vivere una malattia psichica sono i progetti in corso, con depressione e schizofrenia al centro dell’attenzione
Milano 17 maggio 2017 – La Presidenza della Società Italiana di Psichiatria è stata assunta dal Prof. Bernardo Carpiniello, direttore della Clinica Psichiatrica della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e Professore Ordinario di Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Cagliaritano. Il prof. Carpiniello succede a Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Queste le sue prime parole: “In linea con il programma sin qui efficacemente attuato dal presidente uscente, dr. Claudio Mencacci, le azioni programmatiche della nuova Presidenza saranno orientate a proseguire e rafforzare l’intensa attività culturale, scientifica e di politica sanitaria sin qui svolta dalla SIP, quale principale società scientifica nazionale nel settore della Psichiatria. Uno degli aspetti fondamentali che la SIP si è assunta è la lotta contro lo stigma che affligge tuttora le persone affette da disturbi mentali e le loro famiglie. In quest’ambito la Società intende proseguire e rafforzare il partenariato con gli ordini professionali dei giornalisti, nella consapevolezza del ruolo fondamentale di media nella sensibilizzazione e nell’azione di contrasto a pregiudizi e disinformazione sui temi della salute mentale. All’interno del programma complessivo di lotta allo stigma, la nuova presidenza si è tra l’altro impegnata a promuovere ed attuare una serie di indagini nazionali volte a conoscere le opinioni di operatori e consumatori sulla eventuale modifica, anche in Italia, della denominazione della schizofrenia, sulla base di esperienze, già realizzate in diversi Paesi, che hanno dimostrato come al cambiamento del nome siano seguiti significativi miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda l’accesso e la accettazione delle cure”.
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