Lettera agli studenti
(La Repubblica)
Care ragazze e ragazzi, quanto è accaduto alla vostra coetanea all’Università IULM Milano, indipendentemente dai risultati dell’indagine, è una tragedia che alza il velo su un grande disagio che riguarda molti di voi. Un disagio che può avere molti fattori concomitanti, anche leggeri, quasi impercettibili, che però questi ultimi due anni di pandemia hanno certamente esasperato.
Perché la pandemia nella sua azione non ha agito da sola, ma ha innescato altre patologie, sanitarie ed emozionali, con un forte impatto di natura sociale, ambientale, relazionale.
Una giovane donna che decide di andarsene in un luogo, come l’università, in cui per definizione si viene per prepararsi alla vita sia pur professionale, non può che suscitare profonda tristezza e rammarico. Non possiamo non pensare alla solitudine e alla sofferenza dei momenti che hanno preceduto quel gesto, che forse è stato l’ultimo disperato grido di aiuto, e al dolore dei genitori a cui restano gli interrogativi che tutto ci poniamo: perché?
Purtroppo sono tante le vittime di questo “male oscuro” che si chiama depressione. Una malattia ricordiamolo, non una scelta. E proprio nei giovani e negli anziani è la principale causa di suicidio.
Viviamo in un mondo iperconnesso, ma poi, di fronte a queste situazioni vince la solitudine. Per paura del giudizio, e dello stigma che spesso colpisce chi soffre di malattie mentali. Non deve essere cosi. Non abbiate dunque timore a confrontarvi con un possibile disagio o paura. Non lasciate che la vostra necessità di aiuto resti dentro di voi. I sintomi di una possibile depressione non devono mai essere sottovalutati, perché può essere affrontata e curata. La depressione è una malattia, non una scelta, non una colpa, non solo un malessere o tristezza, come può apparire all’inizio. Molti artisti, anche giovanissimi, stanno trovando il coraggio di parlarne, di esporsi, di raccontare il loro passato e la loro battaglia contro la depressione. Fate come loro. Alzate la voce.
Emi Bondi
Presidente della Società Italiana di Psichiatria