Si muore ancora per overdose, ma oggi fanno paura i cannabinoidi potenziati e le nuove sostanze psicoattive

Il dramma di Camilla Sanvoisin e l’uso di droghe anche tra giovanissimi.
Professor Massimo Clerici, direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Milano Bicocca, già direttore del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze dell’ASST Monza, c’è un ritorno dell’eroina, anche tra i giovani?
«Il consumo di eroina (derivato sintetico dell’oppio e depressore del sistema nervoso centrale, ndr) è rimasto costante negli ultimi decenni: c’è uno “zoccolo duro” che la consuma abitualmente (a livello internazionale l’1-2% della popolazione che fa uso di sostanze), giovani inclusi. Viene assunta oggi – generalmente – per compensare l’effetto delle droghe stimolanti, come la cocaina o l’amfetamina, o allucinogene (per esempio , LSD, mescalina, ketamina, psilocibina) o per “bilanciare” sensazioni derivanti dalla canapa indiana potenziata (a maggiore percentuale del principio attivo, il THC).
L’eroina è consumata da sola, come scelta primaria, solo in casi molto particolari, penso per esempio ad alcuni pazienti schizofrenici che la prendono per calmare deliri o allucinazioni, sintomi tipici della malattia. Gli effetti dell’eroina sono euforia, rilassamento, benessere, apparente tranquillità e poi, in una seconda fase, sedazione, sonno, rilassamento muscolare, fino al rischio di overdose, che consiste perlopiù in un blocco progressivo dei centri respiratori e, a breve, arresto respiratorio».