Su Il Tirreno, Liliana Dell’Osso, Presidente della Società Italiana di Psichiatria, interviene sul tema della chirurgia estetica legata soprattutto ai giovani. La richiesta di ritocchi sia chirurgici che estetici al volto (ma anche al seno) da parte di adolescenti e giovani adulti ha avuto un boom negli ultimi anni. L’aspetto, nella società di oggi, può essere considerato un buon investimento: può, ad esempio, far guadagnare un lavoro nella società della comunicazione, nella pubblicità, nel business dell’intrattenimento.
In altri casi, purtroppo, si entra nella patologia mentale: si pensi a quelle figure che di tanto in tanto compaiono sui media, dopo essersi sottoposte ad innumerevoli interventi per diventare “sosia” di una celebrità o per assumere un aspetto particolarmente seducente o ancora per somigliare alla propria immagine digitale ritoccata con il photoshop, cosiddetta selfie chirurgia. La chirurgia estetica è un atto medico e, come sempre in medicina, il veleno sta nella dose. La società di oggi ci vuole tutti bellissimi, siamo nell’era dell’immagine, o almeno così da tempo si sostiene.
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