Sulla Stampa l’articolo a pagina intera di Valeria D’Autilia. La diffusione fra i ragazzi dei palloncini gonfi di protossido di azoto: il gas ha effetto esilarante. Pierpaolo è morto il giorno del suo compleanno, a 26 anni. Per festeggiare aveva inalato protossido di azoto da un palloncino, quella «droga della risata» sempre più in voga tra i giovani. Per lui nessun effetto esilarante, ma un malore fulminante che l’ha stroncato in pochissimi istanti. Sotto gli occhi increduli degli amici di sempre. “Si tratta di una sostanza così facile da reperire che si sottovalutano i rischi” spiega Massimo Clerici, ordinario di Psichiatria dell’Università Milano Bicocca e vicepresidente della Società italiana di psichiatria. “È un gas incolore e dall’odore debole, noto già nel `700 e utilizzato ampiamente in medicina. Ha un effetto euforizzante, da qui il soprannome di “droga della risata”. Ha anche un effetto dissociativo, con alterazioni sensoriali e comportamentali. Inalato a concentrazioni troppo alte o utilizzato in modo cronico può avere effetti neurotossici molto importanti. Può anche essere letale”